Sei fisici parlano della ciarlataneria quantistica


feynman«Cre­do di po­ter di­re con si­cu­rez­za che nes­su­no ca­pi­sce la mec­ca­ni­ca quan­ti­sti­ca»: lo af­fer­ma­va Ri­chard Feyn­man, pre­mio No­bel per la fi­si­ca e pa­dre del­l’elet­tro­di­na­mi­ca quan­ti­sti­ca (QED), una del­le men­ti più bril­lan­ti del XX se­co­lo; e quan­do scri­ve­va nes­su­no in­ten­de­va pro­prio nes­su­no, lui com­pre­so. Ag­giun­ge­va in­fat­ti che «chi­un­que af­fer­ma di ca­pi­re la teo­ria dei quan­ti men­te op­pu­re è paz­zo». Feynman ammetteva candidamente che la meccanica quantistica (MQ d’ora in poi) è del tutto incomprensibile: sappiamo come funziona ma non perché funziona. Abbiamo le sue formule che danno conto di tutti i fenomeni legati all’elettromagnetismo, della chimica, delle reazioni nucleari ma del perché le cose funzionino così non ne abbiamo idea.

Eppure al giorno d’oggi molti dicono di averla capita, la MQ. Ci sono decine e decine di libri newage che ne parlano, che spiegano come curarsi con essa, di come rigenerare le proprie energie, di come entrare in contatto con l’universo. Non c’è una sola formula, li hanno scritti dei non fisici, ma vi spiegano la MQ come se si trattasse della cosa più naturale del mondo. E dopo averli letti, siete convinti di averla capita. Che Feynman fosse stupido?

dead_and_aliveDiciamola tutta: se un fuffaro oggi non cita la MQ non è credibile, non è nessuno. Non c’è praticamente nessun sedicente indagatore dell’occulto, cultore delle scienze “alternative” (ossia delle pseudo-scienze), ricercatore del paranormale (spesso lo scrivono in maiuscolo a sottintendere che loro sarebbero quelli veri, mica come quegli sfigati che che si fanno inutilmente il mazzo per anni e anni all’università), sensitivo che parla con le entità di dimensioni parallele – insomma gente che non accetta certo di venir messa a tacere da cose banali come i fatti o le spiegazioni degli esperti delle materie di cui starnazzano senza alcun titolo -; non c’è nessuno di costoro, dicevo, che non infarcisca i suoi discorsi infilandovi l’aggettivo quantico o quantistico, coniando espressioni tanto evocative quanto vuote tipo: coscienza quantica, olismo quantistico (quantismo olistico?), guarigione quantica, percezione quantistica, salto quantico, pensiero quantistico, aura quantica, (ri)equilibrio quantistico, mente quantica, cervello quantico, ecc.

Non solo, ma si usa la MQ per sostenere la credibilità di pratiche, credenze e discipline senza alcun fondamento scientifico come omeopatia, chakra, feng shui, cristalloterapia, fiori di Bach, pranoterapia, riflessologia, ecc. Avete qualcosa che implichi un’azione a distanza o una connessione che non potete provare in alcun modo? Basta dire le parole magiche “meccanica quantistica” (e magari “vibrazioni”) ed il gioco è fatto.

«Quant(ich)e cazzate…» potrebbe dire uno scettico scientista cicappino arrogante e dalla mente chiusa… Sentiamo allora cosa ne pensano alcuni dei più importanti fisici quantistici.

Quella che segue è la mia traduzione dell’articolo “6 fisici parlano della ciarlataneria quantistica” di Bo Gardiner, una blogger che ha avuto un percorso di vita davvero particolare: da fuffara convinta (che non se n’è fatta mancare una!) a umanista, femminista, ambientalista, scettica e divulgatrice scientifica.

Ecco dunque il mio adattamento del suo articolo…

Murray Gell-Mann, Nobel per la fisica 1969

Murray Gell-Mann, Nobel per la fisica 1969

Murray Gell-Mann, fisico del CalTech, premio Nobel per la fisica nel 1969 per la scoperta dei quark.

Cer­ti scrit­to­ri han­no af­fer­ma­to che pre­sun­ti fe­no­me­ni “pa­ra­nor­ma­li” co­me la pre­co­gni­zio­ne, nel­la qua­le si sup­po­ne che i pro­ces­si di scel­ta sia­no no­ti in an­ti­ci­po a in­di­vi­dui do­ta­ti di po­te­ri “psi­chi­ci”, sa­reb­be­ro ac­cet­ta­bi­li per la MQ. Non serve dir­lo, ma que­sti fe­no­me­ni sa­reb­be­ro tan­to scon­vol­gen­ti per la MQ quan­to per la fi­si­ca clas­si­ca; se fos­se­ro re­ali ri­chie­de­reb­be­ro una com­ple­ta ri­scrit­tu­ra del­le leg­gi del­la na­tu­ra co­me le co­no­scia­mo. [1]

Non voglio entrare nel merito delle solite questioni sulla MQ tipo cosa vuol dire, e così via . Vi dico solo che avete sicuramente sentito un sacco di cose sbagliate sull’argomento. [Risate] Ci sono persino dei film che ne parlano, pieni di cose sbagliate … Le persone continuano a chiedermelo dopo aver letto il mio libro “Il quark e il giaguaro”, e dicono: “non c’è qualcosa che vada oltre quello che hai scritto lì?”. Probabilmente intendono qualcosa di soprannaturale. In ogni caso, non c’è. [Risate] Non serve. [2]

Leonard Mlodinow

Leonard Mlodinow

Leonard Mlodinow, fisico presso il CalTech e autore, insieme a Stephen Hawking, del libro Il grande disegno.

D: Dottor Mlodinow, il dr. Chopra afferma di aver usato negli anni il linguaggio della fisica quantistica per supportare e spiegare alcune delle sue idee spirituali. La cosa irrita lei e gli altri scienziati. Ci può spiegare perché?

R: Non so se irritare sia la parola giusta… Si può capire la fisica al livello che abbiamo usato in libri come Il grande disegno o in altri popolari testi divulgativi, e ci sono livelli di comprensione più profondi, più tecnici ma davvero vicini a ciò che realmente è la fisica. Ed è difficile, se non hai un formazione scientifica in fisica, usarne la terminologia per proporre nuove teorie ed idee… Appropriarsi di quelle idee per i propri fini è un terreno scivoloso su cui muoversi. [3]

Victor Stenger (1935-2014)

Victor Stenger  (1935-2014)

Victor Stenger, professore emerito di fisica presso l’Università delle Hawaii.

Nel 1987, il professore emerito, matematico e cosmologo di Oxford, Roger Penrose, pubblicò un bestseller intitolato La mente nuova dell’imperatore, pieno di materiale straordinario su fisica, matematica e computer. La tesi principale di Penrose è che il cervello umano non è un computer e che funziona in un modo non riproducibile da nessun computer, per quanto potente. Il cervello non seguirebbe cioè degli “algoritmi” nel risolvere i problemi che affronta. Fin qui tutto bene. Alla fine se ne esce però con l’incredibile idea che il funzionamento effettivo del cervello avrebbe qualcosa a che fare con la gravità quantistica.

Roger Penrose

Roger Penrose

Il libro di Penrose è stato accolto con considerevole scetticismo, specialmente da chi lavora nel campo dell’intelligenza artificiale, che l’autore metterebbe così fuori gioco, e anche da parte di molti fisici che non riescono a vedere come la gravità quantistica potrebbe aver qualcosa a che fare con una struttura macroscopica e calda come il cervello.

Penrose ha collaborato poi con l’anestesiologo Stuart Hameroff per proporre un modello di come la MQ opererebbe nel cervello…

Hameroff era uno dei soggetti intervistati nel film-documentario indipendente del 2004 “What the Bleep Do We Know” [Che bip ne sappiamo?]. In quel film, così come in quello successivo del 2005, “The Secret” [Il Segreto], ispirato all’omonimo bestseller, si sosteneva l’ipotesi che la MQ ci direbbe che creiamo la nostra propria realtà.

In una ricerca del 1999, il fisico Max Tegmark aveva affrontato il problema della coerenza quantistica del cervello concludendo che… esso è semplicemente troppo grande e troppo caldo per essere un dispositivo quantistico, coerente o meno. Si può tranquillamente affermare che il modello di Penrose-Hameroff non è sostenuto dal prove in modo soddisfacente per la grande maggioranza dei neuroscienziati.

La parola “quantistico” appare molto spesso nella moderna letteratura mistica e in quella New Age. Per esempio il medico Deepak Chopra (1989) ha promosso con successo un concetto che ha chiamato guarigione quantica [quantum healing], che suggerisce che potremmo curare le nostre malattie con l’uso di un sufficiente potere mentale…

Dal momento che, nonostante 150 anni di tentativi, non esiste nessuna evidenza convincente e riproducibile di fenomeni paranormali, essi costituiscono una base piuttosto fragile per la coscienza quantica… Il libro di Fritjof Capra “Il Tao della fisica” è diventato così fonte di ispirazione per la New Age, e l’aggettivo “quantistico” è diventato un termine alla moda utilizzato per dar fondamento alla spiritualità pseudo scientifica di tendenza che caratterizza questo movimento. [4]

David Z. Albert

David Z. Albert

David Albert, fisico, direttore del master in Filosofia della Fisica alla Columbia University, autore del libro “MQ e senso comune”.

David Albert, uno dei pochi accademici accreditati ad apparire nel film [What the Bleep Do We Know?, di cui si è parlato anche prima], filosofo della fisica presso la Columbia University, è indignato per il prodotto finale. Racconta di aver passato quattro ore a spiegare pazientemente ai registi perché la MQ non ha niente a che fare con la coscienza o la spiritualità, per poi vedere le sue affermazioni montate ad arte e tagliate al punto da far sembrare che lui e lo spirito guerriero parlino con una sola voce. [5]

Stephen Hawking

Stephen Hawking

Stephen Hawking, fisico presso il California Institute of Technology (CalTech) e all’Università di Cambridge.

Roger Penrose ed io… siamo stati piuttosto in sintonia sulla teoria classica della Relatività Generale … Il disaccordo è cominciato quando siamo passati alla gravità quantistica. Ora abbiamo approcci al mondo molto diversi, sia dal punto di vista fisico che mentale… Questa differenza di approccio ha portato Roger a fare tre affermazioni… sulle quali sono in totale disaccordo.

La prima è che la gravità quantistica causi ciò che lui chiama OR, riduzione obiettiva della funzione d’onda. La seconda è che questo processo giochi un ruolo importante nel funzionamento del cervello, attraverso il flusso coerente nei microtuboli. E la terza è che serva qualcosa come la OR per spiegare l’auto-consapevolezza… [6]

Lawrence Krauss

Lawrence Krauss

Lawrence Krauss, fisico della Arizona State University, autore de’ L’uomo dei quanti, una biografia di Richard Feynman, uno dei pionieri della fisica [e del celebre La fisica di Star Trek].

Con la presente desidero assegnare il premio per i “Peggiori abusatori della MQ per divertimento e profitto” (ma soprattutto per profitto) a:

  • Deepak Chopra […];
  • The Secret […];
  • la Meditazione Trascendentale […].

Per la cronaca, la meccanica quantistica non nega l’esistenza di una realtà oggettiva. Ne’ implica che col solo pensiero si possano modificare gli eventi esterni. Gli effetti richiedono ancora cause, per cui se volete cambiare l’universo dovete agire su di esso.

Feynman disse una volta “La Scienza è l’immaginazione in una camicia di forza”. È ironico che, nel caso della meccanica quantistica, gli svitati siano quelli senza camicia di forza. [7]

Non c’è area della fisica che induca più sciocchezze in ambito pubblico della MQ. Dovreste sempre diffidare quando sentite affermazioni come “La MQ ci collega on l’universo” … o “La MQ ci unifica con tutto il resto”. Potete ragionevolmente cominciare a chiedervi se chi lo afferma non stia in qualche modo tentando di usare la MQ per insinuare fondamentalmente che possiate cambiare il mondo col pensiero…

Tutte le stranezze della MQ vengono spazzate via alla scala che normalmente sperimentiamo. È questo il motivo per cui percepiamo una realtà [che si accorda con la fisica] classica.

Queste stranezze sono limitate o a precise configurazioni sperimentali preparate con estrema accuratezza in laboratorio, o a scale tanto piccole che gli effetti quanto-meccanici diventano significativi

Roger Penrose ha portato acqua al mulino dei fuffari della new age suggerendo che a qualche scala fondamentale, la MQ potrebbe essere rilevante per la coscienza. Quando sentite la locuzione “coscienza quantica” dovreste essere sospettosi Molta gente dubita che le idee di Penrose siano ragionevoli.

deepakLa MQ è spes­so ci­ta­ta co­me spie­ga­zio­ne per le co­se più in­cre­di­bi­li. È co­sì stra­na che la gen­te vi si ag­grap­pa co­me a una spe­ran­za per spie­ga­re tut­to ciò che gli pia­ce­reb­be cre­de­re sul­l’uni­­ver­­so… “Mec­­ca­­ni­­ca quan­­ti­­sti­­ca” è di­ven­ta­ta un sur­ro­ga­to dell’es­pres­sio­ne “tut­to è pos­si­bi­le”. Se tutt­o è pos­si­bi­le puoi ave­re tut­to quel­lo che vuoi. Quin­di che c’è di me­glio di qual­co­sa che ren­de pos­si­bi­le tut­to quel­lo che vuoi?

Il punto è però che con la MQ non tutto è possibile. A certe scale, per un certo tempo, in certe regioni tutto è possibile e accadono cose strane. Ma questo non è vero per l’universo nel suo insieme. [8]

Tradotto e adattato da: https://bogardiner.wordpress.com/2012/11/18/6-physicists-speak-on-quantum-quackery/


Bibliografia:

  1. “Il quark e il giaguaro. Avventura nel semplice e nel complesso”, Murray Gell Mann, Gli archi, Bollati Boringhieri.
  2. Annotated captions of Murray Gell-Mann on beauty and truth in physics (su TED Talks).
  3. Discussion on science vs. spirituality.
  4. Quantum Quackery.
  5. Cult science, dressing up mysticism as quantum physics.
  6. Hawking, Penrose, and Postivism.
  7. A Year of Living Dangerously: Reflections on Hot-Button Science (Scientific American).
  8. How to spot quantum quackery.

Vedi anche:

 

17 Responses to Sei fisici parlano della ciarlataneria quantistica

  1. Siamo in un periodo grigio dove pochi coraggiosi avanzano negli studi sulla quantistica e paranormale e chi è in disaccordo invece di porsi in modo critico e costruttivo fa solo della maldicenza a distanza. E SE LI INVITI AL CONFRONTO SCAPPANO… è una vergogna per la scienza, quella seria !!! Roger Penrose si dovrebbe confrontare non fare della maldicenza gratuita…

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    • Gabriele ha detto:

      Sul paranormale non so bene come vadano le cose ultimamente, ma visto che in 150 anni nessuno è riuscito a provare la stessa esistenza di uno solo di questi fenomeni, immagino che molti studiosi possano essersi demoralizzati.

      Sulla meccanica quantistica mi sfugge il senso della tua osservazione: negli ultimi 100 anni (ossia, dalla nascita stessa della MQ) almeno i 3/4 dei premi Nobel per la fisica sono stati assegnati per studi sulla fisica quantistica, compreso quello 2015. Lo stesso LHC è stato costruito per permettere di studiare le particelle sempre più in profondità.

      Quanto a Penrose, mi sa che hai frainteso quello che hai letto. Lui è uno di quelli che sostengono – senza prove credibili, per il momento – che alla base della coscienza potrebbero esserci dei fenomeni quantistici che renderebbero non-deterministico il processo stesso del pensiero.

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  2. ermes22 ha detto:

    L’ha ribloggato su l’officina di ermese ha commentato:
    Interessante, merita un approfondimento.

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  3. Gabriele ha detto:

    Non capisco se con quel paragrafo si vuole sostenere che Fritjof Capra con “Il Tao della fisica” sia un il consapevole promotore delle teorie New Age o meno.

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    • Gabriele ha detto:

      Credo che lo sia o, almeno, sicuramente è considerato tale dai sostenitori del movimento new age. Nel “Tao della fisica” Capra sostiene che il misticismo orientale è più adatto a comprendere la natura dell’universo della cultura occidentale (alla luce delle scoperte della MQ). Sostiene anche l’interconnessione di tutte le cose, argomento tipico della newage. Detto questo, non ricordo a onor del vero che nel libro parli mai esplicitamente di newage, anche se i riferimenti culturali son spesso quelli.

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      • Gabriele ha detto:

        L’opera di Capra può essere fraintesa ma non mi pare che si rivolga al lettore con intenzioni di spiegare fenomeni fisici con la spiritualità orientale. Ogni affermazione scientifica in quell’opera è citata con cognizione di causa e Capra mostra (ma non vuole dimostrare) che esistono analogie tra la MQ e pensieri secolari appartenenti a taoismo, confucianesimo ed altre scuole di pensiero orientali.
        Nell’articolo si parla di quest’opera come una specie di “Manifesto New Age” ma credo che il fine ultimo del libro sia ben lontano da quest’intento.

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      • Gabriele ha detto:

        Certo, ma non è quello che ho scritto. Nella prima parte del libro Capra mostra come la cultura occidentale abbia portato alla nascita del metodo scientifico, al pensiero razionale, e al riduzionismo della fisica classica. Il misticismo orientale, secondo l’autore, è più adatto a comprendere l’aspetto controintuitivo e paradossale dei fenomeni quantistici. Non ho scritto che li spieghi. Un approccio che comprenda le due culture dovrebbe essere – secondo Capra – più adatto a “capire” la fisica moderna dal punto di vista del senso comune.

        Quanto al fatto che il libro sia diventato un “Manifesto New Age”, questo è nei fatti, anche se molto probabilmente non era quello l’intento di Capra. Nell’intervista Stenger si limita ad affermare che «Il libro di Fritjof Capra “Il Tao della fisica” è diventato così fonte di ispirazione per la New Age». Non mi sembra che accusi Capra di alcunché.

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  4. Aldo Desiderio ha detto:

    Condivido quello che hanno scritto Arman e Gabriele. Fisici autorevolissimi come Albert Einstein, David Bohm , Fritjof Capra, Amit Goswami, Jack Sarfatti Michio Kaku, e tanti altri hanno descritto ampiamente e rigorosamente le analogie e le correlazioni tra fisica quantistica e fenomeni paranormali, come pure con le filosofie orientali. Ma é pur vero che altrettanti fisici autorevolissimi non accettano queste corrispondenze. Allora cosa dobbiamo fare? Ognuno sceglie cosa gli é più congeniale. Nessuno. Nessuna autorità , nessuna istituzione scientifica puó decidere cosa é vero e cosa non lo é. Dovremmo tutti avere più umiltà e rispetto altrui.

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    • Gabriele ha detto:

      Mi piacerebbe proprio vedere dove Bohm, Capra, Einstein o Kaku avrebbero parlato di correlazioni coi “fenomeni paranormali”, visto che in 150 anni di tentativi nessuno è mai riuscito a dimostrare che esistano… E poi, proprio Bohm, che vorrebbe risolvere il problema della non-località con le variabili nascoste (di nuovo il riduzionismo); o Einstein che non sopportava l’idea di entanglement e che in generale non credeva all’esistenza dell’anima e alla vita dopo la morte; o Kaku che è il più saccheggiato e mistificato da parte dei fuffari…

      Quanto alle presunte corrispondenze con le filosofie orientali, si tratta – appunto – di analogie, – e le analogie non fanno parte del metodo scientifico – e di metafisica, epistemologia, ontologia: filosofia, insomma, non scienza. Per parafrasare Indiana Jones che parlava di archeologia, la scienza “si dedica alla ricerca dei fatti, non della verità. Se vi interessa la verità, l’aula di filosofia del professor Tyre è in fondo al corridoio”.

      Per quel che riguarda l’umiltà: non trovo affatto umile chi pretende di sostenere qualcosa senza portare prove. In scienza nessuna teoria ha mai smentito le osservazioni. Può solo succedere il contrario. Questa è umiltà.

      P.S.
      Gabriele in particolare chiedeva che Capra non fosse accomunato alla fuffa newage, se non ho capito male (cosa che personalmente non ho nessun problema a concedergli, visto che sono sostanzialmente d’accordo).

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      • Gabriele ha detto:

        Non vorrei che mi venissero attribuite affermazioni che non ho lontanamente voluto intendere in quanto non ho mai citato né paranormale né tantomeno conferme del paranormale da parte di fisici.
        La mia questione era molto specifica e trattava, come ha ben inteso Gabriele, l’opera di Capra “Il Tao della fisica” e il modo in cui venga largamente fraintesa e abusata da chi ne adultera significati e allusioni utilizzandoli come base di teorie aberranti.

        Sono estremamente convinto che non esista un “paranormale” o per fare un altro esempio una “medicina alternativa” poiché nel momento in cui una osservazione è valida o una terapia funziona entra a far parte della “normalità” o della “medicina”.

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  5. Oreste ha detto:

    <>
    Le osservazioni non hanno nulla da dire, se non qualcosa su se stesse, e a condizione che ci sia già una teoria sufficientemente sviluppata per poterle interpretare, codificare, progettare e realizzare. Galilei parlava di “sensata esperienza” e non di esperienza. La sperimentazione è un test sui limiti di validità dei modelli che si usano DENTRO una teoria per descrivere ambiti fenomenologici. Una teoria si sostituisce ad un’altra per motivazioni extrascientifiche e non certo perché degli esperimenti non danno risultati attesi o non spiegabili con la teoria a disposizione. Solo degli empiristi, come i fisici contemporanei, e nonostante il poderoso apparato matematico che usano, possono pensare che l’indagine sperimentale della natura possa dare dei fondamenti di una teoria fisica, o possa discriminare tra più teorie.

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    • Gabriele ha detto:

      Ma anche no.

      Con buona pace di Kuhn, la teoria segue l’osservazione e la sperimentazione. Non avviene mai il contrario. E’ successo con Copernico, Galileo, Keplero, Newton, Darwin, Einstein e in particolare per tutta la fisica quantistica. Non si chiama “empirismo”. Si chiama metodo scientifico.

      Una teoria si sostituisce a un’altra perché spiega fenomeni che la precedente non spiegava; o perché li spiega meglio. E’ per questo che la Gravitazione Universale di Newton ha sostituito gli epicicli di Tolomeo, che la relatività di Einstein ha rimpiazzato la teoria di Newton, che la MQ ha sostituito quella di Einstein per quel che riguarda il mondo subatomico, ecc.

      D’altra parte una teoria scientifica, per sua natura, continua ad essere valida entro i suoi limiti di validità. La legge dell’inverso del quadrato della distanza continua ad essere usata nella messa in orbita dei satelliti e le leggi di Keplero ad essere usate per stimare le masse dei sistemi multipli. Non c’è rivoluzione o cambio di paradigma. Una teoria scientifica integra la precedente. Newton integra Galileo e Keplero. Einstein fa lo setsso con Newton. La futura gravità quantistica integrerà Einstein e la MQ.

      Non è un caso che la teoria delle stringhe non ha abbia ancora sostituito quella standard.

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  6. […] L’articolo originale è a cura di FUFFOLOGIA al quale vanno tutti i meriti per l’eccellente ed esaustivo articolo che può essere letto QUI. […]

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  7. Gabriele ha detto:

    Sinceramente non so se tu sia un fisico o meno, ma voglio rispondere lo stesso, probabilmente con gran ritardo.
    Sta nascendo una teoria filosofico-psicologica secondo cui l’uomo può creare la propria realtà attraverso l’esercizio della mente… Il problema é che tale teoria chiama in caso la MQ come fantomatica prova scientifica della propria veridicità. Il tutto a mio parere é nato da un fraintendimento madornale nel lessico proprio dei fenomeni quantistici: l’uso del verbo “Osservare”. Questo infatti può essere interpretato da un non-fisico con il suo significato letterale, quando invece un fisico sa bene che “osservare” in MQ vuol dire “Misurare” e, dunque, “Perturbare” il sistema quantistico che si vuole “osservare”. Da qui nasce la demenza di affermazioni quali “L’uomo plasma la realtà osservandola”. Peggio ancora ho sentito utilizzare l’esperimento mentale del povero Erwin Schrodinger come esempio esplicativo… “L’uomo decide se il gatto muore o meno con l’atto dell’osservazione”. Non nego che siano tutte un mucchio di scemenze, io stesso ho comprato il libro di Joe Dispenza sul tema e ho smesso di leggerlo dopo le prime pagine rendendomi conto che di fisica non capiva proprio un tubo. Per quanto riguarda invece il tema del cervello quantistico, vorrei deluderti, in quanto se effettivamente l’esistenza di sistemi quantistici coerenti all’interno di un sistema macroscopico tanto caotico qual é il cervello potesse sembrare paradossale, in effetti si sono ritrovate molecole (si veda la famigerata molecola di Posner che contiene Fosforo, il cui spin nucleare é 1/2 ) che sembrerebbero mantenere un livello di coerenza per circa 100000 secondi. Ti sconsiglierei di sottovalutare una teoria che ritiene possibile il coinvolgimento di processi quantistici a livello neuro-cerebrale. (ovviamente nulla di olistico, si tratta solo di una teoria riguardante sistemi di memorizzazione e computing di informazioni)

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    • Gabriele ha detto:

      Grazie mille del tuo prezioso contributo!
      E’ vero, la confusione sui termini scientifici è alla base di un sacco di fuffa. Le “vibrazioni”, le “energie”, i “campi”, le “forze” e ora l’idea che si possa creare o cambiare la realtà semplicemente osservandola… Ovviamente dopo un corso pagato lautamente che ti insegna come fare; e altrettanto ovviamente non funziona subito, ci vuole pratica…
      Sulla questione dei fenomeni quantistici nei processi cerebrali prendo atto di quello che dici. Tieni conto che qui mi sono limitato a tradurre un articolo con delle citazioni!

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  8. Albert 2017 ha detto:

    Difficile trovare tanta disinformazione nelle parole dell’autore di questo “articolo”. Se si documentasse meglio e leggesse le ricerche di un PREMIO NOBEL DELLA FISICA COME BRIAN JOSEPHSON, ad esempio, (premiato nel 1973 per la scoperta dell’effetto tunnel) uno dei principali fisici quantistici della ns. epoca, magari scoprirebbe che ha dedicato decine e decine di studi proprio alle ricerche sul paranormale. Si legga magari anche JACK SARFATTI, un altro grande fisico quantistico, e anch’egli noto studioso di fenomeni paranormali, ma potrei andare avanti a citarne dozzine. Uno dei più grandi scienziati del passato, Swedenborg, era famoso per gli episodi “paranormali” che avevano caratterizzato la sua esistenza. L’autore di questo “articolo” esibisce la stessa supponenza, disinformazione e rigidità mentale degli adepti del “cicap” = per loro tutto ciò che la scienza non ha ancora spiegato per ciò stesso non esisterebbe. Applicando il loro stesso criterio, allora non dovrebbero esistere le onde elettromagnetiche (che nessuno vede), o il volo degli aerei o dei razzi spaziali, perché nel 1400 nessuno scienziato aveva ancora spiegato questi fenomeni, e quindi in base a questa logica non dovevano esistere. Anzi! Ancora alla fine dell”800 Lord Kelvin, il “più grande” fisico dell’epoca sentenziò: “L’uomo non potrà MAI volare per mezzo di motori più pesanti dell’aria!” 6 anni dopo, 2 sconosciuti ingegneri della provincia americana (f.lli Wright) dimostrarono che Kelvin era un emerito coglione.
    Per quanto riguarda le affermazione degli IGNORANTI che qui vorrebbero applicare il metodo della “ripetibilità” dei fenomeni paranormali, costoro dimostrano di non sapere NULLA proprio di meccanica quantistica, che non si basa sulla ripetibilità dei fenomeni, ma sulla loro PROBABILITA’ STATISTICA, per quanto marginale: la meccanica quantistica, essendo scienza su basi PROBABILISTICHE, considera anche i fenomeni “random”, per quanto rari e NON RIPETIBILI. Se il 99.999999% delle particelle NON supera una barriera, questo non significa che lo 0.0000000001% non possa farlo, e questo spiega l’EFFETTO TUNNEL QUANTISTICO. Se il 99.9999999% delle onde oceaniche non supera i 20 metri, questo non significa che non esistano le ONDE ANOMALE, per quanto rarissime, imprevedibili e sicuramente NON RIPRODUCIBILI in laboratorio, ecc. Anziché parlare a sproposito di meccanica quantistica, dedicatevi piuttosto alla lettura della Gazzetta e alle discussioni su Spalletti e Allegri, è meglio credetemi.

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    • Gabriele ha detto:

      Buon uomo, forse ignori che la probabilità di un evento quantistico è sempre verificata su basi sperimentali. Se sappiamo che il 4% dei fotoni colpisce un vetro viene riflesso è perché è stato verificato sperimentalmente che è così. Se non fosse stato verificato sperimentalmente, non avrebbe avuto molto senso citarlo come esempio titpico. Se l’effetto Tunnel non fosse stato verificato sperimentalmente e replicato da altri, Josephson non avrebbe vinto il Nobel.
      Non so, ma ho come l’impressione che quello che non sa nulla di come funziona la scienza non sia affatto l’autore dell’articolo. Al posto della Gazzetta posso consigliarti qualcosa di Feynman?

      P.S. Vedo che la carriera accademica di Jack Sarfatti è durata ben sette anni: davvero un luminare! Complimenti per averlo citato. Immagino che “grande” si riferisse alla taglia? Quanto agli articoli scientifici di Josephson (che nel 1928 quando è stato scoperto l’effetto tunnel non era ancora nato), mi saprai senz’altro elencare quelli sottoposti a peer review che riguardano il paranormale…
      In ogni caso, non è questo il punto. Lo sapevi che la rivoluzione scientifica è nata proprio per il rifiuto del principio di autorità? Un certo pisano qualche secolo fa scrisse: «Parmi, oltre a ciò, di scorgere nel Sarsi ferma credenza, che nel filosofare sia necessario appoggiarsi all’opinioni di qualche celebre autore, sì che la mente nostra, quando non si maritasse col discorso d’un altro, ne dovesse in tutto rimanere sterile ed infeconda; e forse stima che la filosofia sia un libro e una fantasia d’un uomo, come l’Iliade e l’Orlando furioso, libri ne’ quali la meno importante cosa è che quello che vi è scritto sia vero. Signor Sarsi, la cosa non istà così. La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, ne’ quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto». Il principio di autorità vale solo se è supportato da fatti verificabili, con buona pace di chi crede al paranormale.

      P.P.S. L’articolo che tu critichi e del quale contesti l’autore consiste di sei citazioni: Lawrence Krauss, Murray Gell-Mann, Leonard Mlodinow, David Albert, Victor Stenger e Stephen Hawking. Chi sarebbe, tra questi, l’ignorante e il disinformatore? E cosa direbbero di sbagliato?

      P.P.P.S. Di’ un po’, l’hai letto almeno l’articolo o bimbominkescamete ti sei limitato a mettere in fila quelle quattro cagate che credi di sapere e che hai letto sulla paginetta facebook di qualche sostenitore della parapsicologia che parla di meccanica quantistica perché va tanto di moda e suona bene?

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